Introduzione

Tutte le forme di discriminazione e violenza a scuola sono un ostacolo allo sviluppo di ragazze e ragazzi, a cui viene impedito di godere pienamente del diritto fondamentale all’istruzione.

Ancora oggi giovani lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali sono maggiormente esposti a comportamenti discriminatori, all’offesa, alla derisione, alla violenza fisica e psicologica.

Il bullismo omofobico e transfobico rappresentano per molte/i adolescenti LGBTI un problema serio, che non solo ostacola la formazione di un’identità positiva ma impedisce di vivere la scuola come un luogo sicuro, in grado di valorizzare ciò che essi/e sono. Essere vittima di bullismo omofobico e transfobico, ma anche temere di diventarlo, compromette le capacità di studio, la fiducia in se stessi e il rendimento scolastico. Inoltre tutti gli/le adolescenti possono diventare bersaglio di bullismo omofobico e transfobico, in particolare quelli/e che non si adeguano alle norme di genere, ad esempio, se si è maschi o femmine, nel modo di vestire, di comportarsi, di parlare ma anche per i propri interessi e hobby. A volte si può essere presi di mira perché si è parenti o amici di persone LGBTI.
Difronte a questo problema la scuola ha il compito di:

• garantire ad ogni allieva/o il diritto all’istruzione in un contesto sicuro e inclusivo;

• educare al rispetto delle studentesse e degli studenti LGBTI;

• favorire un clima scolastico che supporti i/le giovani lesbiche, gay, transgender e intersessuali in modo che possano liberamente esprimere la propria identità e vederla positivamente riconosciuta.

L’età in cui ragazze e ragazzi frequentano la scuola media e quella superiore, indicativamente dagli 11 ai 19 anni, è un periodo fondamentale per sviluppare una comprensione di se stesse/i e per la formazione della propria identità, dal punto di vista culturale, sociale e sessuale.

Per alcune/i adolescenti questo percorso di crescita può essere molto difficile, specialmente ma non solo, per coloro che riconoscono il proprio orientamento sessuale come diverso rispetto a quello eterosessuale oppure comprendono che la propria identità di genere non corrisponde al genere assegnato alla nascita sulla base del sesso biologico. In altre parole nei contesti di vita dove avviene la formazione della loro identità, le/gli adolescenti LGBTI sono ancora esposti al pregiudizio e allo stigma sociale.

La scuola è uno di questi contesti e, proprio per il suo mandato educativo, ha il compito, tra gli altri, di rispondere ai bisogni delle/degli adolescenti LGBTI di essere riconosciuti e rassicurati per ciò che sono, di poter scegliere liberamente se e quando fare coming out, cioè di poter vivere apertamente e a proprio agio questo aspetto importante della loro identità.

Questa breve guida, rivolta a studenti, studentesse, alle loro famiglie e al personale della scuola vuole essere uno strumento per capire di più questi temi e per avere a disposizione strumenti utili per prevenirlo e affrontarlo a scuola, tra compagni/e di classe, con le/gli insegnanti e con le famiglie.

Il presente lavoro fa riferimento a quanto è stato finora elaborato dalla comunità scientifica su questi temi, ai documenti ufficiali degli organismi nazionali e internazionali che negli ultimi anni hanno preso posizione e dato indicazioni chiare su come prevenire e affrontare in ambito scolastico il bullismo omofobico e transfobico, la violenza e la discriminazione per orientamento sessuale e identità/espressione di genere. Ovviamente questa guida fa riferimento anche all’esperienza maturata in questi anni nell’ambito del progetto “A scuola per conoscerci”, realizzato con le scuole del Friuli Venezia Giulia, progetto nato proprio per dare alle scuole un aiuto per affrontare questo problema, soprattutto in chiave di prevenzione.

Le tre associazioni che in questi anni si sono impegnate a realizzare il progetto “A scuola per conoscerci” insieme ad un’ampia rete di scuole del FVG e con il contributo delle istituzioni (Regione, Comuni, Province, Università, U cio Scolastico Regionale, Aziende per i Servizi Sanitari) sono Arcigay Arcobaleno Trieste Gorizia Onlus, Arcigay Friuli e Arcilesbica Udine. Queste associazioni con l’apporto determinante di volontarie e volontari sono impegnate da molti anni nel territorio regionale per:

  • promuovere e tutelare il diritto all’uguaglianza tra ogni persona (gay, bisessuale, lesbica, transgender o eterosessuale);
  • lottare contro ogni forma di violenza e discriminazione dei diritti umani, civili e di cittadinanza delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender;
  • promuovere la visibilità e la piena partecipazione alla vita sociale e civile delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender

Per raggiungere questi obiettivi le associazioni organizzano attività culturali, educative, sociali e politiche, tra cui conferenze, presentazioni di libri e film, corsi di formazione, interventi nelle scuole, dibattiti intorno alle tematiche dell’omosessualità, del lesbismo, della transessualità e della omogenitorialità, campagne di informazione e sensibilizzazione per il contrasto e la riduzione dell’omofobia e della transfobia.

Nel 2010 l’astrofisica Margherita Hack ci fece le sue congratulazioni per la realizzazione del progetto “A scuola per conoscerci”, consegnandoci anche una sua breve ma significativa riflessione che riportiamo di seguito.
«Come ci sono destrorsi e mancini così ci sono eterosessuali e omosessuali. Non siamo tutti eguali ma tutti dobbiamo avere gli stessi diritti e rispettarci reciprocamente. Un esempio dell’ignoranza di una volta: quando andavo a scuola io 80 anni fa, si costringeva i bambini mancini a scrivere con la destra, colpevolizzandoli. Oggi che sono lasciati liberi imparano a scrivere molto più facilmente, senza crearsi complessi di colpa come succedeva in passato».

Anche noi crediamo fermamente di avere tutte/i gli stessi diritti e pari dignità, pur nelle nostre mille differenze, e ci impegniamo affinché la libertà di imparare sia a fondamento della libertà di crescere e realizzare pienamente se stesse/i.